sabato 15 gennaio 2011

Estetica dei suburbi



Non è vero che ci si abitua al Brutto.
Forse è possibile assuefarsi al Bello, non il contrario.
Ma cosa distingue il Brutto dal Bello  ?

Il caso mi ha fatto crescere in mezzo a un paesaggio allietato da morbide dune di creta  e costellato da amene strutture medievali. La mia perversione mentale mi ha fatto trascorrere diversi anni nella laguna più splendidamente decadente che conosca. La sorte poi mi ha fatto assaporare la decadenza vera. Passare le giornate, tutte, inesorabilmente, a vagare per il suburbio di Roma è stato abbastanza scioccante. La borgata, la periferia, quello che viene dopo: gli agglomerati indefinibili. In principio ha prevalso lo sguardo "allucinato". Subito dopo l'osservazione stupita, quasi infantile. Una via di mezzo tra "Caterina va in città" ed ET che visita il nostro pianeta. A un certo punto mi sono sentita un po' voyer, avvertivo che il brutto di certe periferie non mi apparteneva, mi sembrava,  nel corso delle mie giornate lavorative "suburbane", di spiare la vita segreta degli altri. Alla fine mi sono innamorata.  Ho trovato la mia chiave di lettura e tutto è cambiato. Ho iniziato a considerare la bruttura architettonica imperante una sorta di rumore di fondo, un tessuto uniforme in cui d'un tratto, improssivamente, inaspettatamente compare qualcosa di Meraviglioso. Perchè qualcosa di Bello, se lo si cerca, c'è sempre. A volte la chiesa di un celebre architetto, altre il succedersi di caseggiati color pastello sullo sfondo di un cielo plumbeo. Talvolta i complicati espedienti utilizzati per sostenere un antico sepolcro romano, spesso fantastiche piante decorate da morbidi gatti. Ho scoperto che la Periferia ha una Bellezza Barocca che si manifesta quando non te l'aspetti. Per questo  continuo, in qualche modo, ad amarla.



Vi consiglio vivamente PERIFERIE a cura di S. Scateni.

2 commenti:

  1. a volte più che periferia era aperta campagna :-)))
    a parte gli scherzi, in alcune zone di periferia si riuscivano ad assaporare momenti di silenzio incredibili che in città sono impensabili, ma Roma purtroppo ha anche delle periferie orrende (ricordo la parallela di via togliatti dove ho trascorso un'intera mattinata da sola tra tossici, rom e pervertiti...e i rom erano quelli più tranquilli, alla faccia dei razzisti)

    RispondiElimina
  2. piazzale pino pascali ...oserei dire..Hai ragione ma ti diro' che io a certe periferie negli anni mi sono veramente affezionata. Credo di avere con certe cattedrali nel deserto il rapporto che tu hai con la streetart. Ci sono tante cose che mi pento di non aver fotografato. Era un po' che ci pensavo a quello che ho scritto perchè non capivo come ero riuscita a non impazzire nei mesi passati in certe zone. prima o poi scrivero' anche qualcosa sul paesaggio umano. Non volevo dire che le periferie sono belle , ma che anche nelle più terribili sono quasi sempre riuscita a trovare qualche immagine bella. Era un po' un invito a non fossilizzarsi su giudizi estetici standard.

    RispondiElimina